Michele Angelicchio

Nasce a San Giovanni Rotondo (FG) il 4 maggio 1979, e cresce, circondato dal calore umano della sua famiglia, nella sua amata Vico del Gargano (FG), per poi abitare in diverse città italiane fino a trasferirsi a Trieste, dove vive tuttora.
L’innata dote artistica si manifesta in lui sin da bambino. A soli 13 anni, con un dipinto a tempera sulla tematica della natura, vince il primo premio di un concorso bandito dal suo Comune di residenza.
Compiuti 18 anni, si arruola nell’Aeronautica Militare, ma ciò non gli fa perdere l’interesse per l’arte, che continua a nutrire.
Lo spirito curioso, di cui è fortemente dotato, lo porta ad esplorare diverse tematiche: dalla natura, al viaggio, alle città, al mare, per passare alle competizioni velistiche di fama internazionale, senza dimenticare le scene di guerra che rimandano a fatti storici, opere, quest’ultime, che gli attribuiranno l’appellativo di: “artista soldato”.
Il tutto, sempre condito da uno stile pittorico fluido, dove il monocromo, il bianco e il nero, e solo di rado interrotto da una qualche singola tonalità di colore acceso, contribuiscono a donare la più profonda drammaticità degli eventi raccontati.
Scrive di lui, il critico d'arte Giancarlo Bonomo: “Le visioni monocrome di Angelicchio, che si aprono su realtà metropolitane dominate dal segno netto ed essenziale, presentano una fortissima tensione psicologica in cui tutto appare incerto ed improbabile attraverso una personale rivisitazione dell'oggettività. Le architetture delle città e dei villaggi – come gli scorci paesaggistici e le ardite prospettive – sono pervase da ombre crepuscolari che determinano uno stilema compositivo ben preciso, una 'firma' artistica immediatamente riconoscibile. Il suo mondo anticonvenzionale, vicino ad una sensibilità marcatamente espressionista, contempla rarefatti 'momenti' di colore – con predilezione per i vermigli – volti ad evidenziare dettagli compositivi simili a chiavi interpretative che rivelano le ragioni ultime di un'indagine profonda ed autentica in cui arte e vita interiore s'incontrano oltre il pensiero.”